Slave Kitty deve fare ammenda per la sua sfida...…
🕑 3 minuti minuti Flash Erotica StorieA Connor piaceva la striscia di ribellione che la attraversava; non era sempre la piccola schiava e schiava del tutto ubbidiente che lei sosteneva di essere. A volte c'era un lampo di sfida dietro gli splendidi occhi azzurri di Kitty. Poteva vederlo ora mentre stava in piedi davanti a lui, le sue lunghe gambe larghe ei capelli biondi sciolti intorno alle sue spalle, che gli permettevano di mettere la sua figa bagnata nella sua mano tesa. Si sedette appoggiandosi a lei nella sua poltrona di pelle, il suo vestito di seta nera splendente, ei capelli scuri ricamati all'indietro.
Aveva fatto parte di ciò che aveva chiesto; Indossava il suo breve gonnellino svasato intorno alla minigonna, ora arrotolata intorno ai suoi fianchi ricurvi. Copriva a malapena le guance del suo fondoschiena, o la pienezza delle sue cosce dorate; e indossava sandali con il cinturino in pelle nera con tacco alto che accentuavano il tono delle sue gambe lunghe e sottili; portava la camicetta di seta sciolta, abbottonata, che mostrava il rigonfiamento delle sue piccole tette sode, libere da un reggiseno, e le punte dei suoi capezzoli eretti e perforati. In effetti aveva fatto quasi tutto ciò che aveva chiesto. Ma, con la mano tra le gambe divaricate, era evidente che non aveva fatto tutto ciò che aveva chiesto.
La sua figa grassoccia era stata rasata, sì, ma nuda; appiccicoso e umido, così da poterle rovesciare due dita dentro di sé e farla piagnucolare dal desiderio e dalla lussuria, ma scoperta dallo slip di pizzo nero che aveva voluto strapparle e spingere tra i suoi denti bianchi in uno spettacolo di controllo. Le piaceva assaggiare il suo succo di figa quando il suo perizoma di pizzo nero fradicio le era strappato e si era spinto nella sua bocca aperta mentre la chiamava il suo sporco giocattolo da scopata. Ritirò la sua mano e si appoggiò allo schienale della sedia, osservando il suo schiavo errante. Stava respirando pesantemente, il suo petto che si alzava e si abbassava. "Devi sfidarmi, non sei una troia? Eppure sai che la tua sfida non ti porterà a nulla se non un trattamento più duro." Molto bene.
Vai da Miss Stevens e dille quello che hai fatto. "Kitty fece scattare indietro i suoi lunghi capelli biondi, girò sui tacchi, e lasciò la stanza senza una parola. Xxx Un'ora dopo, Connor era seduto nella sua poltrona soffiando un nastro di fumo blu nell'aria sopra di lui.
Sorrise mentre guardava di nuovo verso dove giaceva Kitty, distesa sulla schiena sul pavimento di legno duro, con la lingua infilata nelle pieghe della fica di Miss Steven mentre la Dominatrix irlandese dai capelli scuri la sovrastava, vestendosi lei in nient'altro che un perizoma di seta nera. "La terrò con me per la notte, signore." La signorina Steven sorrise a Connor. "Lei non dimenticherà di nuovo."..