Notte solitaria

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Quando è inverno e sei freddo e solo, trovi la solidarietà in te stesso.…

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Tirando le calze mi distesi, l'ultima dose di responsabilità per quel giorno mi stava togliendo i vestiti. Tirando le coperte sul mio corpo, ho potuto dire che era troppo freddo, la pelle d'oca sul mio corpo mi stava quasi urlando per alzare la temperatura. C'era stato uno spazio vuoto sul letto, lo era sempre stato, così naturalmente dovevo riscaldarmi o alzarmi e accendere il riscaldamento. Ma dimenticavo: l'ho sempre fatto e mi sarebbe stato addebitato denaro esorbitante, quindi invece mi avvolgo le braccia attorno a me, una delle mie braccia coperte dal piumone e l'altra fuori così non mi sveglio nel bel mezzo di la notte dall'essere troppo caldo.

Anche in quel caso, la mia temperatura corporea non sarebbe stata d'aiuto e potei sentire i brividi iniziare a dare calci con i denti che chiacchieravano presto a seguire. Nel freddo non riesco a dormire, nel caldo non riesco a dormire, era solo una specie di fenomeno che non c'era un mezzo perfetto. Ho provato di tutto, respirando nelle mie mani, ma non avrebbe scaldato tutto il mio corpo. Poi mi sono ricordato di quello che le persone fanno in situazioni di vita o di morte - era lontano da questo, ma non avevo i soldi da buttare via in primo luogo - ma non avevo nessuno con cui fare i cucchiaini, nemmeno il mio cane che avrebbe deciso di rimanere nel soggiorno. Invece lascio vagare la mia mente, lascia che pensi a cose a cui non mi permetterò di pensare in un istante.

Il mio corpo ha iniziato a tornare alla vita, a scorrere nelle mie vene e il gallo era sangue caldo. Dopo esserne preso, mi lascio rilassare e penso solo ai bei vecchi tempi, lezione di ginnastica. Cazzi sporgenti qui, culi paffuti là e persone belle da vedere, insegnanti di P.E o studenti di P.E, erano tutti giochi da guardare. Ricordo solo un insegnante, anche se era piuttosto basso, era uguale a me e ho trovato la sua barba fottutamente sexy. Strofinando più forte e più lentamente i lamenti mi escono dalla bocca, immaginando che fosse qui con me.

Usando quella barba per scaldarmi la faccia mentre mi gemeva nell'orecchio ogni volta che mi entrava nel culo. Unghie che si artigliano dietro la sua schiena nuda e muscolosa mentre gli addominali spingevano in avanti e si sfregavano contro il mio corpo, mentre lui teneva le mie gambe sopra le sue braccia, e mi stava lentamente scopando. Non solo per farmi abituare, ma per stuzzicarmi, stuzzicare il mio corpo. Il sudore sarebbe uscito dal suo corpo e ci saremmo scambiati baci, permettendo a ciascuno di gocciolare il sudore l'uno sull'altro. Perché questo, quello che mi avrebbe fatto, non sarebbe falso.

Avevo visto il modo in cui guardava gli asini, e non solo qualche asino, ma il culo e le chiappe di altri ragazzi. E mi lascio gemere, lascerei che mi facesse male perché avrebbe saputo che sarebbe stata un'estasi per me, solo incoraggiandomi a tagliare il traguardo. Cominciava a stuzzicarlo, accelerando solo per spingere forte e veloce, tornando di nuovo allo stesso ritmo lento. Qualche bacio sloppery si sarebbe incrociato, ma non sarebbero stati disgustosi sarebbero stati i migliori baci che avrei avuto in una vita.

Il letto avrebbe l'odore del sesso ma a chi sarebbe fregato? Probabilmente ci fotteremmo di nuovo solo per fare un buon uso delle lenzuola. Avrebbe la gola bagnata per la salivazione, perché con ogni gusto della sua lingua o pelle macchiata di sudore volevo di più, ero avido. Volevo di più anche se non c'era nessuno per cominciare, ma non mi ha fermato.

Continuavo a carezzare, aumentando forza e velocità ad ogni colpo. A quest'ora mi avrebbe picchiato e, anche se mi avrebbe fatto male, sarebbe stato un piacere tanto fottesco che ne sarebbe valsa la pena. Avrei graffiato le lenzuola come adesso, con la pelle calda e sudata che avrebbe avuto bisogno di un asciugamano dopo, e con pochi colpi magici sarei quasi arrivato, proprio al confine. Ma anche lui sarebbe stato avido, tirandosi fuori e uscendo da se stesso perché anche lui era vicino, e si era avvicinato così tanto a me, a faccia in giù, non per un bacio, ma per l'equilibrio. La sua fronte nella parte superiore del mio naso, quasi scivolava via, ma la nostra pelle causava trazione, e quando avrebbe finito ci sarebbe stato un gemito acuto, una lotta per il respiro, lo stomaco pulsante che avrebbe rivelato i suoi addominali.

Il liquido caldo mi coprirebbe solo il corpo. E anche se si sarebbe allontanato, avrei nostalgia di più, mi stavo quasi implorando con gli occhi chiusi e cercando il suo viso con una mano, tirandolo dentro. Sentirei una risata leggera e potrei dirlo era accompagnato dal suo splendido sorriso. Cominciava a uscire di nuovo con me, con ogni bacio così sensazionale che ne volevo altri dieci, e poi mi riportava al punto di esaurirsi. Ci sarebbero stati altri baci dolci uniti con un colpo lento e un altro.

Alla fine smetteva di giocare e mi permetteva di venire, permettendo al mio sudore di mescolarsi con il suo come il mio. Un bacio di nuovo, e alla fine riprendiamo fiato, ci addormentiamo, ci svegliamo e ricominciamo. Dopo aver raggiunto il climax, mi sono reso conto di quanto fosse più facile dormire, con l'immagine di questo meraviglioso uomo disteso accanto a me dopo che entrambi ci siamo goduti l'un l'altro nel modo migliore.

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