Non pensare mai che il silenzio significhi che non c'è musica…
🕑 3 minuti minuti Poesie d'amore StorieOgni notte è lo stesso sogno, ogni notte. È lo stesso. Niente di più.
Nientemeno. Mi vedo da solo in aeroporto, con la borsa in mano, camminando attraverso e tra i volti di sconosciuti. Camminare per incontrare Un volto così familiare, eppure ancora così estraneo. Mi vedo da solo in macchina, seguendo una mappa che è così nuova per me, ma ho memorizzato il mio percorso. Guidare per incontrare una faccia Così ben impressa nella mia immaginazione Eppure ancora così straniera.
Mi vedo arrivare alla tua porta. Borsa in mano, mi trascini nel tuo spazio privato. E mi vedo baciare una faccia Così tante volte visto in una foto Eppure ancora così straniero. Di Più.
Questo è molto più di un sogno o una fantasia. Di Più. I miei occhi rimangono chiusi ed è più che semplicemente immagini, desideri e desideri. La mia mano si abbassa E mi tocco, dapprima lentamente, domandandomi, stupito che quando compio cinquant'anni sono ancora duro come quel ventenne della memoria.
Mi tocco e sento la tua mano circondare la mia Essenza. Sento la tua mano e non la mia Raccogliendo gocce di umidità dalla mia essenza. Questo è più di un uomo solitario che giace nel buio e che si stacca, è molto di più.
Mentre accarezzo più veloce, nel buio, un oscuro mosso di una mano che afferra il buio mosso della mia essenza. Altro per me ora, a cinquant'anni, da solo E è passato così tanto tempo da quando un altro tocco mi ha commosso. Solo eppure me lo ricordo così bene. Il calore come lei, come chiunque abbia mai chiamato "lei", mi ha circondato, abbracciato e toccato.
Chiamalo con il suo nome. È il mio cazzo in mano, che corre furiosamente verso un climax, sento la mano di qualcuno così familiare eppure ancora così estraneo. Almeno per me.
Uno sconosciuto. Nel buio, vedo poco più di una sfocatura, e poi i frammenti di lampioni e luce delle stelle che illuminano il mio sogno attraverso la mia finestra, catturando il flusso bianco scintillante che ora copre la mia mano e il mio ventre ansante. Cinquanta. Uno in più rispetto allo scorso anno. Grazie al cielo per il buio, per lo straniero, per i momenti anonimi creati con gli occhi chiusi.
Grazie al cielo per gli estranei che non mi conoscevano a quarantanove anni e vedono solo i cinquanta e che non riescono a vedere ciò che un anno in più è cambiato, hanno aggiunto, hanno portato via. Il mio sogno continua e diventa una fantasia di mani, di labbra, di toccare e gustare e di tenere. Mentre il mio respiro rallenta, mentre il liquido caldo si accumula e si raffredda sulla mia pelle, mentre divento silenzioso. Non credere mai che il silenzio riguardi te.
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