Lanciati serpenti piumati nella mia mente e i demoni del vino inacidito, mentre l'alba risveglia un nuovo splendore, della siccità che ho dormito. Come una sagoma vaporosa mi bacia profondamente, guarnendo le mie labbra nel sonno da incubo, seducendomi nella mia ambiguità dei pini e delle ghiande di ieri. Abbandonandomi del mio chinino, con i seni maturi della siccità dormivo, in camere del mio sonnolento.