Pietre affondanti

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Se io e te diventiamo pietre che affondano, piovendo e cancellando tutto ciò che abbiamo costruito in una casa, penso che preferirei solo bruciare la finalità di questo volo, trasformare tutto in cenere e vederli evaporare uno per uno. Perché lasciare che anche la più piccola traccia di noi sia troppo per me da inspirare, raccoglierei tutta la cenere e la polvere e ogni granello di ossa e cercare di modellarli alla loro precisa bellezza precedente, cercare di infondere luce e vita in chi già fatto il loro ultimo respiro per dire addio. L'ultimo di me sarebbe faticato per riportare i morti ed essere un uomo senza un nome da reclamare o una stagione da tenere, studiando ogni libro che potrei trovare per il giusto ordine di parole per pregare e passare per tirarti indietro da dovunque andiamo avanti quando l'amore non sembra essere abbastanza ma ho dato tutto quello che sapevo dare.

Tutto ciò che non potevo sopportare per lasciare che un'altra chiamasse la propria. Se tu ed io diventiamo pietre che affondano, navigando verso la fragile terra e rendendolo inconoscibile, penso che preferirei bruciare un intero continente oltre il riconoscimento piuttosto che spaventare una città, guardare ogni paese che abbiamo costruito diventare colonne di fumo che si arrampica e oscurare il mondo cielo. Perché lasciare dietro di sé qualsiasi rovina in piedi sarebbe troppo da sopportare, raccoglierei cemento, vetro e cavi spezzati, cercare di ricucire e saldare nuovi territori sotto il freddo bagliore delle stelle distrutte create con la tua partenza.

L'ultimo di me avrebbe ceduto il mio nome per cercare di respirare amore e luce in questi manufatti per richiamarti da qualunque regno ci portassimo a quando l'amore non può essere sufficiente per tenerci insieme ma ho dato tutto ciò che sapevo dare. Tutto ciò che vorrei darti di nuovo.

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