Se arriva il momento in cui le mani si staccano, preferisco vederti andare via senza una parola, a non guardare mai una volta le braci che mi coprono mentre esci. Memorizzavo tutto, analizzavo ogni sillaba e mi fermavo quando i tuoi occhi non potevano più incontrarsi dove i miei sono sempre rimasti. Alla ricerca di possibili codici e indizi, sepolti come radici avvelenate che si diffondono.
Girando ogni corridoio della casa facevamo dei corridoi infestati, ogni finestra aveva un prisma splendente senza vita, i tuoi occhi diventavano come quel vetro incorniciato. Riflettendo su ogni oggetto e essere, ma non riesco a vedere oltre a ciò che è all'interno, dove un tempo si accendeva incautamente, e ogni nastro bruciante mi consumava. Se arriva il momento in cui il nostro amore si scatena, preferisco vederti romperci tutti in una volta, per non ascoltare mai una volta i frammenti che piovono su di me mentre esci.
Vorrei memorizzare tutto, ogni specifico collegamento spezzato, provare a torciare e modellarli insieme, anche se non è altro che costruire un fantasma che può sempre rimanere. Una radice avvelenata che codifica codici e indizi, crescendo come viti intorno alla casa che abbiamo creato. Coprendo i bellissimi prismi che potremmo, una volta, scrutiamo completamente, riflettendo esseri che non sanno più guardare oltre a qualcosa dentro. Occhi consumati nel momento in cui tutto ciò che puoi fare è uscire.