Una canzone blues piena di desiderio...…
🕑 2 minuti minuti Poesie d'amore StorieSei corde d'argento, dita nere e grosse con le unghie rosa, le attirano e le martellano in un suono Un pianto lamentoso di sogni solitari di sogni solitari, Un grido eterno dei treni, Non mi senti chiamare bella? In un accordo di perdita, In un battito di desolazione, Così solo. Sei corde d'argento che riflettono il chiaro di luna, il cuore che riflette, l'anima che riflette, le sabbie che scorrono via. Guidare il ritmo come irrequieto come il battito della vita, del viaggio che non finisce mai, così solo.
La fotocamera ingrandisce la tastiera in cui le dita spesse ingigantiscono le corde d'argento, Duro con il lavoro e la fatica, E sembrano tremare, ma producono la miscela più perfetta di note, Il lamento dell'amore perduto. E poi una faccia foderata, e le parole fluttuano con appena un movimento, non mi senti chiamare bella bambina? Oh, non mi senti chiamare? Non può essere più chiaro, è così lontana, vitale come ogni soffice respiro d'aria, come il lampo di denti bianchi, brillando alla luna come perle, un sorriso come se anche lui lo sapesse. Così lontano, E l'eterno pianto dei treni è tutto ciò che riecheggia in ogni notte, eppure sorride. Peccato, dove il suono risuona, dove il suono può guarire tutte le nostre anime sfortunate.
Siamo insieme nella nostra solitudine, nelle nostre lacrime e nelle nostre preghiere. Più tardi mi siedo sul mio letto, stringendo la chitarra, Occhi chiusi, cercando di ricreare il suono, ho dita nere e grosse, con unghie rosa carne. 199.