Sdraiati sulla mia schiena, le grida soffici della ragazza si dissolvono nel silenzio che prima aveva urlato il tuo nome. I rami saltarono contro la finestra, battevano mentre il mio cuore rallenta la sua rapida cadenza. Le mie dita sono ancora profumate dal toccare, mentre tu cavalcavi il riverbero attraverso i doni. I muscoli tremanti accostano la calma nella mia mente. L'oscurità calma la mia cecità intenzionale.
Dove ti trovi nella memoria non è altro che ombra adesso. Il tuo tocco, per cui ho sofferto, è scomparso da tempo. Vite sbriciolate in frantumi col passare del tempo, un traditore, portandomi sempre più lontano da ciò che era. Quale sarà, troppo lontano per essere visto.
La diapositiva bagnata delle mie cosce non sa che hai un nuovo percorso, Uno senza di me per battere, disturbare, amare e sorridere. Vede solo tracce di lingua sulla pelle liscia e risate. Il sospiro di anime tristemente stupite gridano per un violento ricongiungimento.
Scontro contro di me; riempi la mia carne con un eccesso stanco. Il mio respiro si stabilì nel ritmo sinusale di una vita senza condimento. Bicchiere d'acqua vicino al letto in muta testimonianza della mia mascherata di mezzanotte, Giochi con te, Danza mascherata con la tua memoria. "Vieni a casa", supplicano le mie labbra.
Sussurrando i pensieri, il mio cuore incurante supplica di scagliarti sul tuo volto familiare. Dolori dolorosi attirano la chiarezza che ti fa sedere qui. Incurante delle mie fantasticherie, mi crogiolo, sapendo che non dovrebbe esserlo.
Il tempo, il cattivo traditore che è, ha rubato le punture del dolore. L'abisso urlante e fragoroso si estendeva tra di noi per schiantarsi ogni volta che scendevamo come navi condannate. Non mi è rimasta la rabbia per impedirmi di avvicinarmi a te, di trattenermi dalla mia avventurosa notte in quel frastuono sfregato dove si esibisce in emozionanti bis.