Che sciocco sono io per dove! come una bugia di rospo in lacrime, e piangi poeticamente come te stesso dormi. Con un domani straziato e un soffio leggero del tuo pennello, sento la cotta del tocco di un altro, eppure il mio amore regge velocemente. Quando i filati si congratulano con la mia penna, le reti di seta ruotano sulla punta di una bobina, mentre i fogli di pergamena che volano volano come una scarica di sego vomitante. Le lacrime delle mie parole trascendono, come un sentiero di seta il mio inchiostro gira e su questa poca luce lunare, ti bacio molto bene. Perché la vita non è che un romanzo, nei paragrafi scarmigliati di angoli sfrenati annunciati, ombreggiati.
Mentre le luci del porto lampeggiano, galleggiano i miei peccati, come tu dormi, con un estraneo viandante come me.