Amare me stesso

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Puoi guardarmi, ascoltare ogni gemito, sentire la tensione nell'aria, ma non toccare, non ora. Questo non ti coinvolge, è il mio piacere, il mio godimento, la mia personale felicità distesa sui fogli in mostra, quasi in inviti, mani a coppa su ogni seno, tirando ad ogni capezzolo fermo. Gemiti silenziosi dalle mie labbra, aumentando la tua tortura e la mia felicità. Tirando su le ginocchia e allargando le cosce, la mia passione luccica, contro la mia pelle pallida, ogni dito che si tocca, si allarga. Il tuo bisogno di assaggiare, ma invece ho, assaggiando l'oro liquido, che scorre da ogni tocco.

I miei fianchi si inarcano, premendo verso di te, mentre un dito scompare dentro, poi un altro. Vuoi vederlo? In quel momento ho cum, il mio corpo incontrollato con ondulazioni increspate di estasi. Mentre afferri l'erezione.

Ho bisogno di affondare nel profondo delle mie pareti bagnate, per sentirle stringere e farti venire. Non puoi. È il mio momento privato di amare me stesso e godermi il piacere non fare il tuo.

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