Come mattoni di mortaio, pile di tomi, su campi di polvere giacevano in catacombe. Collezionando impronte di dita che accarezzano, The Ancient Rider of chariots, mi rivolgo. Nelle ragnatele della cantina e nei necrologi umidi, le tempeste risvegliano il forte tuono, mentre il monaco curvo ghigna cavità. Selvaggia pietra focaia, su fallo di cera.
Sul busto di carne e gocciolamenti di fica, la mia penna sopravvive poeticamente, pascolando su risme ingiallite. Seduzione dai sogni oscuri. La congrega si apre con Amen, cantando le stanze con comprensione.
Sul palco dell'Antico Cavaliere, lasciandosi alle spalle la giostra del gallo. Ombre nel midollo oscuro, come il calderone della birra erotica. Sensualità gorgogliante del raduno E calpestio nei sabbatici della fornicazione.