Come se la moderazione dovesse combattere l'istinto, mantenendo qualcosa così silenziosamente in gabbia. E vedo il bagliore nei tuoi occhi, capace di persuadere abilmente ciò che pensi sia dormiente e affamato dentro. Il mio lato oscuro non ha niente a che fare con i polsini metallici che si stringono attorno ai polsi, niente a che fare con corde robuste che si contorcono intorno alla pelle, o il pungiglione dei palmi che trasmette formicolii elettrici sopra e sotto i pori. Le mie fantasie non sono così complicate… Ho aspettato di districarti, sezione sezione, rivelando la pelle morbida, il tessuto con cui intreccia sogni, quelli che riesco a malapena a descrivere. Perché le parole non possono avvolgere il fuoco o dettagliare la spinta che hai su questa gravità.
Ti ho sempre voluto, il timido sorriso che accenna a frenetiche indicibili, la sirena che mi aspettava dentro mi ha rapito fin dall'inizio. Ho sfiorato la fioritura letale causata dai nostri bisogni inespressi, non abbiamo bisogno di essere espressi in altro modo una volta che ci siamo scontrati. Noterai il lato oscuro in me quando sarò spogliato, quando misurerò la fame mentre le dita forano e pompano tra le tue gambe senza ritegno. E vedrò il luccichio nei tuoi occhi quando ti possederò con una lingua a spirale, ricoperta dal fiume di nettare che è stato evocato dalle tue pieghe. Nessun turbinio o giro è coreografato con una certa cautela, voglio convincere le grida, le grida che sono state ingabbiate.
Il mio lato oscuro non ha niente a che fare con la cera fusa che cade in perle fuse dalla punta riscaldata di una candela, preferisco scuotere la lingua mentre il mio è inguainato e schiacciato, sepolto dentro la tua stretta fessura. Le mie fantasie non sono così complicate… Ho aspettato di estrapolare ogni desiderio dormiente, senso per senso, rivelando il modo in cui tendi contro un muro liscio mentre entro nella carne che non posso iniziare a descrivere la tensione di. Perché le parole non rendono giustizia al modo in cui mi stendi intorno, come le tue unghie mi rastrellano, o dettaglio di come rabbrividiamo e contorciamo.
Conoscevo anche un lato oscuro dentro di te, uno che chiamava il mio, suggerito con doppi significati e la coreografia sottile del corpo. Non abbiamo più bisogno di continuare a scremare, danzare cautamente attorno al soggetto, esprimere le tue esigenze nel nostro entrare, negli atomi che tremano tra di noi. E ti mostrerò il lato oscuro che stava aspettando di raggiungerti..