Labbra incurvate attorno al lobo dell'orecchio, dico un nome più e più volte, un passaggio costante tra sussurri e gemiti, come un canto primitivo nel buio. Il tuo nome è così tante cose per me. La semplicità delle sillabe che si formano insieme, il suono della tua identità, la parola specifica che dico quando mi fai ridere, le tue labbra si piegano in un sorriso, solo tu sai come estrarre questa musica da me. La parola che dico durante i nostri argomenti, quando crescono in voci sollevate, frasi che rimpiangeremo in seguito.
Ma le due volte il tuo nome conta per me di più, quando segue ti amo e ora. Qui sembra ancora più potente, un coro antico che ho sempre voluto conoscere con precisione, perché il mio stesso nome passa attraverso le tue labbra, con la stessa devozione e fame. Le labbra si incurvano intorno a dove ora ti faccio male, dico sempre un nome, una costante fuga di sussurri e gemiti, i versi e il coro primitivi nell'oscurità.
Sono tante le cose per me. Un assemblaggio di sillabe che nient'altro assomiglia a me, il tuo nome è molto più delle lettere, più di quello che dico a volte, quando pensi che tutto quello che so come fare, viene allontanato dopo che il tuo cuore mi ha accolto. È a malapena al di sopra di un sussurro, so che mi ascolterai ovunque tu sia, percepisci i tuoi echi che risuonano dappertutto, mentre aspetto che tu mi impacchi, disegni solo la musica che facciamo. La parola che dico quando le nostre sagome si intrecciano, quando i nostri corpi sono viscidi di sudore e desiderio implacabile, le tue labbra si incurvano in un sorriso, perché sento i tuoi occhi chiudersi con i miei nell'oscurità. Qui è ancora più potente, le tue gambe si avvolgono intorno a me, le nostre dita si intrecciano strette, le tue mani tengono giù le lenzuola morbide.
Ma io non sono davvero quello nel controllo qui, solo tu puoi disegnare questo canto primitivo da noi, il suono dei nostri nomi, unendoci insieme con la stessa devozione e fame.
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