In Hoo All Hallows, vicino a The River Thames, Caw di taccola al mio riposo spigoloso. Comporre sogni da viandante, L'oscurità mi solleva, le mie parole poetiche, Scarabocchiare su pergamena secca, Stranezza profonda, ma inaudita. Impantanato in verità della mia sensualità. Attraversando nel tempo, ombre di racconti, tralicci di edera, ragnatele del mio desolante.
Cloak of The Sandman, Faccio di meglio, La polvere del precum si diffonde, ha dato la rugiada, Le connotazioni erotiche nelle stanze, Lo gonfio. L'albero del mio cazzo ondeggia… palpitante. Soffocando la pelle, l'elmetto della mia virilità, portando vene di canali, portando il mio sangue eterno, gocciolando seme delle mie confessioni terrene e genuflessione alla mia musa. Il inchino acconsente a questa condizione, la mia lingua è sepolta nel suo calice del pugno. Nato dalla mia ubriachezza, dai pensieri creati dall'uomo, mentre l'assenzio lenisce la mia penna da asino, Succhiando la tetta che scrivo.
Scrisse la frusta del gatto-o-nove, la figa svuotata, la fessura dei miei peccati, la bile piena di sperma che sputai, in profonda eerosità. Bussola del clitoride, faro che si siede, in attesa dei deboli, cercandolo in profondità, Sogni di nebbia, sorride ai denti. I salmi di sempre, suonando l'assolo silenzioso, il mito della fica macinata, trita in ordine, affrettando i capitoli finali e uccidendo gli uccelli.
Illusioni di conclusione, fine della mia scrittura, enunciazione in piedi, il mio flusso d'oca, Fellatio del poeta e chiunque prosa. Il dono della mia lingua eterna, la masturbazione compose, in Hoo All Hallows, vicino al Tamigi.