Le sue regole

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Ogni giorno dovevo aspettare che tu attraversassi la porta nuda, le mani dietro la schiena con gli occhi rivolti al pavimento non sei venuto alla solita ora non pensavo di aspettare che mi avessi trovato in cucina, le mie dita sepolto in profondità, ho provato a smettere, ma era troppo tardi la mia testa che si muoveva da una parte all'altra i miei lamenti che sfuggivano in brevi sussulti ti sei mosso rapidamente davanti a me attaccando i miei capezzoli in fermagli di trifoglio hai tirato forte la catena, facendomi urlare mentre il l'orgasmo mi scosse il corpo che sapevo quando ho visto lo sguardo nei tuoi occhi che sarei stato punito per essere cattivo piegandomi sul tavolo, usi le corde per tenere le gambe aperte e spalancare piagnucolando mentre il tuo sovrano scendeva forte sul mio culo e cosce interne, rendendole rosse premendo la testa del tuo gallo gonfio contro il mio culo, ti agiti bruscamente sulla catena afferrandomi i capelli mentre mi guidi più e più volte ti chini in avanti sussurrandomi nell'orecchio, "Mi sborrerai con il mio nome sulle tue labbra "hai martellato la mia carne morbida duro e veloce ringhiando come il tuo sperma caldo inizia a gocciolare cadendo sulla mia schiena, mi baci dolcemente sul collo chiedendo "Sai per cosa ti ho punito?" rispondendo dolcemente: "Sì, signore, perché non ti stavo aspettando alla porta.

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