Io, il mio migliore amico, il silenzio che trascorro, negli angoli bui lo capisco, sussurrando al mimo della mia ombra. Racconti agghiaccianti, gocciolanti di inchiostro, come il crack del ghiaccio, sentendo masturbarsi la tempesta. Linee inciampanti come sulle pietre, pienezza congelata della mia anima, echi che ululano, mia fottuta lussuria.
Mi ha abbandonato la mia mancanza di sonno, le ragnatele nelle fessure dei miei occhi, nessuna simpatia ricevo. La mia mente segue percorsi erotici, prosa eiaculante e sperma per donne dalle gambe lunghe. Il regno viene, tutto perdonato, su altri che dicono che sono pazzo. Ridere, sputai. Muschio profumato di piaceri oscuri, gesticolando con la mia puntura gonfia.
Succhiare le tette dure del seno. In tempo di sborra mattutina, la mia testa di risveglio annuisce. Racconti agghiaccianti, gocciolanti del mio inchiostro.