Velo

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Le nostre pelli nude si stringono più vicine, restringendo l'universo silenzioso, questa camera da letto scura e calda, espandendo l'eco dei battiti del cuore, piccole vibrazioni che sembrano canticchiare dolcemente insieme. La carne sfiora sempre il calore, i picchi di sangue nelle sue invisibili maree, la sua sonata fluente e fluida, il posto che gradualmente abbiamo tessuto per incontrarci in sicurezza. Niente è velato qui, però. Immersi nelle tue profondità, i crescendi nascosti trovati, le note che sciolgono i nodi in fiori doloranti. Sempre maturo con metafore… Una volta hai detto che è come se fossi un oceano esotico e io incarnavo l'invisibile, l'oscurità che penetrava nella totalità, le acque belle e intatte.

I misteri che respirano al di sotto di una superficie così delicata, le correnti sotterranee primarie, rimangono sempre tra di noi ogni particella imbevuta dell'essenza che abbiamo condiviso. Sei stato il mio dolore più familiare unito a misteri che non ho mai messo a tacere o che so svelare, non capisco ancora l'artigianalità di cuciture così delicate, forse non sono destinato a farlo. Forse imparo di più le trame uniche di ogni filo con le mie mani curiose e pazienti, ognuna di esse è un'ancora di salvezza che contiene la storia di cui ho bisogno la punta delle dita. Le nostre pelli nude si avvicinano di più, restringendo l'universo silenzioso, questo codice oscuro sussurra mentre il mio nome scivola lentamente tra le tue labbra. La carne sfiora il calore per portarci in quel luogo informe, contrazioni di duro e morbido, di bagliore ruvido e liscio con uguale misura.

Immersi nelle tue profondità, le note nascoste cantano, si fondono in una marea fluida che conosce solo il fuoco. Sempre maturo con metafore… Una volta ho detto che mi ricordi dei momenti in cui una tempesta si ferma, del cielo che rispecchia il caos ghiacciato, non confondo questa calma per la calma. Non ti accontenterai mai di pascolare queste sponde in attesa e ritirati, o solo di capire i segni dell'illuminazione di una stella che ti circonda la punta delle dita.

Sei stato il dolore più familiare, chiamandomi ogni sera con toni che spesso si nascondono sotto un velo, sapendo che ho capito questo codice, che i miei polpastrelli cercano e districano una storia che ha fame delle sottostanti correnti sotterranee alle quali ci arrendiamo. più ci stringiamo insieme, con o senza metafora, l'universo silenzioso si restringe. La carne sfiora sempre il calore. Niente è velato qui..

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