Lila Shopping con papà

Cosa fa Lila quando è a casa... (Lo stesso personaggio di Grandbaby è cresciuto)…

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Erano passati due anni da quando mio padre aveva preso la mia verginità. Ero suo da usare ed era mio da usare. Ovviamente la mamma non lo sapeva, ma anche se lo avesse fatto avrei qualcosa da trattenerla. L'avevo catturata e registrata con un video, segretamente ovviamente, fottendo il signor Stewart che era il marito della sua migliore amica. Mia madre e io ci somigliavamo molto, in realtà avevamo entrambi degli straordinari occhi verdi, capelli lunghi e pelle chiara.

Eravamo anche più piccoli. D'altra parte, ho avuto un vantaggio, il mio seno aveva una dimensione della coppa più grande di mia madre ed ero più giovane che la maggior parte degli uomini con cui sono stato l'anno scorso ha detto che è ciò che amano di me. Il mio io giovane di nove anni. Al momento stavo camminando lungo il corridoio dei cereali con mio padre ed ero completamente pronto per farmi accompagnare proprio in quel momento. Il negozio era freddo e mi era stato detto di non indossare mutandine.

È stato sia emozionante che liberatorio a causa del fatto che ero in una breve prendisole. Papà era alto e sembrava giovane per un uomo di quarant'anni. Aveva folti capelli neri e una deliziosa pelle olivastra. Mi ha avvicinato a lui mentre camminavamo, un braccio avvolto intorno a me e la sua mano che mi stringeva il seno.

Si chinò e mi morse il bordo dell'orecchio, tracciando dolcemente la lingua lungo di esso, "Vuoi essere fottuto Lila?" Avrei potuto sciogliermi allora, "Sì, papà". "Allora vai a cercare un modo per mostrare a quell'uomo la tua brutta fica, capito?" La sua mano mi lasciò andare e vidi l'uomo di cui stava parlando, aveva un leggero intestino e capelli neri, con una scatola in mano. Mi sono tolto il braccialetto dal polso e l'ho lasciato cadere davanti all'uomo. "Mi scusi," sorrisi timidamente e iniziai a chinarmi sul pavimento. "Nessun problema…" Il mio culo era in aria, rivelando tutto insieme ad esso quando la sua condanna si fermò.

Ho afferrato l'oggetto e mi sono rialzato. "Scusa," sorrisi e fece un cenno con la mano prima di tornare da mio padre. "Chinati e tocca le dita dei piedi", ordinò e io lo feci, nonostante l'uomo continuasse a guardarlo.

Papà ha scatenato il suo cazzo e me lo ha fatto scivolare nella figa, mi ha scopato ancora e ancora fino a quando non sono stato finalmente in ginocchio. "Più forte" gemetti e sentii il suo cazzo colpire le estremità più profonde di me. Papà ha rilasciato il suo terzo carico su di me e non mi ero nemmeno accorto che avremmo avuto una piccola folla intorno a noi. Un manager inorridito ci stava di fronte, "Voi due! Nel mio ufficio adesso!" Sorrisi e mi alzai quando mio padre uscì.

Camminammo fino all'ufficio dell'uomo, dove ci ha grigliato per l'indecenza pubblica, ma non si stava muovendo verso il telefono. "Cosa vuoi?" Mio padre dichiarò senza mezzi termini: "Vuoi scopare questa troia? Fallo anche?" La bocca dei gestori si chiuse di scatto. "Va bene, ci vediamo in macchina Lila." Mio padre mi lasciò immediatamente e fu allora che l'espressione sul volto dell'uomo cambiò.

Ha usato la forza non necessaria e mi ha spinto sul pavimento, sono rimasto solo in silenzio, in tutta onestà mi è piaciuto molto. "Cosa? Ti siederai lì o realizzerai qualcosa?" Ho chiesto e mi sono tolto il vestito sporco. Più forte del previsto mi ha capovolto e mi ha sculacciato il culo, "Sei una puttana sporca, lo sai?" "Mmm… esatto, mi sculacciò più forte." Mi ha schiaffeggiato il culo fino a quando non ha iniziato a pungere e mi ha rigirato, la mia pelle calda ha toccato la piastrella fredda e si è chinato, scavando la lingua nella mia figa sporca. Gemetti e mi tirai i capelli rossi, fece schioccare la lingua contro il mio clitoride facendomi dimenare. Bussarono alla porta, "Jean… l'hai presa?" "Sì, ha funzionato, amico." Il manager rispose prima di tuffarsi di nuovo su di me.

Ho visto il nuovo ragazzo entrare e lasciar cadere i pantaloni, aveva un grosso cazzo con grandi vene. Ho immediatamente aperto la bocca e allungato la lingua. Rise, "Guarda amico, lo vuole già." Mi ha spinto il cazzo in gola e presto entrambi i miei buchi sono stati colpiti. Il cazzo del manager era più grande di quanto immaginassi e si è schiantato nel mio cuore pulsante.

Ho urlato di piacere quando uno di loro mi ha tirato il seno, poi ha continuato a succhiarli. I miei capezzoli risuonarono di piacere mentre la loro lingua correva sui pezzi induriti. Il nuovo ragazzo venne per primo e si tirò fuori, versandomi l'ultimo sulle mie labbra e sul mio seno. Mi sono leccato le labbra e ho sentito le ultime spinte del manager, "Cum dentro di me".

Con un ghigno impertinente lo fece e lanciò un carico eccessivamente denso su di me, un sussulto di sborra sporgeva dalla mia fica. "Che perfetto cassonetto." Non vedevo l'ora di salire in macchina e dire tutto a papà…..

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