Partiti sono le ore in cui posso svanire la pallida luna Ora, ma le rughe del mento sono le sfortune della rovina E le foglie di tè sono state tutte tese Il susseguirsi della mia situazione Nelle ombre le mie vecchie ossa sprecate che pendono venti di mezzanotte La mia crotta meditabonda mi dà benedizioni e baci di fioriture essiccate Lo stagno ghiacciato si assottiglia Il gelo ha lasciato la mia penna Portandomi alla mia prosa dimenticata dall'altra parte del davanzale della finestra Silenziosamente i miei sospiri e gli occhi chiusi piangono di parole incomplete Partite sono le ore in cui posso sfuggire la pallida luna.